Nella passata stagione, con il Real Cornaredo in serie B, ha realizzato più di 30 reti e sfiorato la promozione in serie A2. Gabriel Migliano Minazzoli, 25enne, ora veste la maglia del Milano anche perché vuole provare l’esperienza in una categoria maggiore e con diversi ritmi rispetto a quella cadetta. Ma sentiamoli direttamente Gabriel.
Quali sensazioni dopo i primi contatti e l’ok da parte dello staff dirigenziale del Milano?
Sicuramente una forte emozione collegata all’essere orgoglioso di poter giocare in questa categoria con una società che punta alla promozione nella massima serie. Onestamente ero poco stimolato a dover rifare la serie B anche se il Real Cornaredo, che ringrazio, mi ha fatto vivere una bella esperienza.
Parliamo di te: quando hai iniziato a giocare a calcio a 5, dove e in quali squadre hai militato. E come ti sei trovato a Cornaredo?
Ho iniziato a giocare a calcio a 5 proprio nel Cornaredo. Avevo 17 anni e ovviamente ero nella rosa dell’Under 21. Poi sono passato nel Rho in serie C1 sfiorando la promozione in B e la Coppa Lombardia. Ma per me il Real è come una famiglia dove ho passato molti anni e nelle ultime quattro stagioni, in prima squadra, abbiamo raggiunto obbiettivi importanti come squadra e anche personali come play off e final eight realizzando più di 130 gol.
Quali sono le tue caratteristiche?
Le mie caratteristiche tecnico tattiche le lascio valutare a gli altri. Posso dire che darò il 110 % per questa maglia e per raggiungere gli obiettivi prefissati dalla società e dal mister.
Che ambiente ti aspetti a Milano?
Da Milano mi aspetto un ambiente più professionistico, con dei giocatori di valore assoluto e con l’esperienza giusta per la serie A2. Per me sarà un trampolino di lancio…
Conosci Mister Sau? Cosa ti aspetti da lui?
Il mister l’ho conosco poco, ma mi hanno parlato di lui come un allenatore molto carismatico e pretenzioso, ma anche un grande motivatore.
E dei giocatori, oltre a Murdaca, chi ti piace di più?
Conosco molto bene Matteo Monti, grande amico anche furori dal campo. Un giocatore che a livello di mentalità, personalità e qualità è secondo davvero a pochi. Tra gli altri del Milano conosco Tondi, Esposito e i fratelli Peverini, tutti giocatori dal potenziale immenso.
Cosa pensi della serie A2 e del movimento c5 italiano?
È una categoria molto complicata poiché la maggior parte sono giocatori professionisti. Per me sarà dura all’inizio, ma credo di avere il carattere e la giusta voglia per poter affrontare questa nuova avventura.