Tra i nuovi innesti del nuovo Milano C5 ecco spuntare anche Jukka Kytola, di nazionalità finlandese, nato a Suonenjoki, nella regione orientale della Finlandia, nel Savo Settentrionale, il 27 dicembre 1988. Alto 177 cm per 75 kg di peso, Jukka è approdato nel calcio a 5 italiano nella stagione 2013/2014 vestendo la maglia della Futsal Tridentina (serie A2), stagione, quella, terminata con la vittoria ai playout proprio sul Comelt Toniolo Milano. L’ultima stagione, quella dell’anno scorso, invece, l’ha disputata nel paese natale nelle fila del K, Dynamo (5° posto, eliminati ai Quarti dei playoff). Ma conosciamo “l’uomo del Savo Settentrionale” al suo ritorno in Italia.
Jukka ritorni a disputare il campionato italiano di calcio a 5 nel Milano. Cosa ti aspetti?
Prima di tutto voglio ringraziare la società e lo staff tecnico, con Mister Sau, per avermi proposto di vestire la maglia biancorossa. Ho avuto l’offerta all’improvviso e per me è sembrata un’occasione unica. Anche se non era facile lasciare la mia squadra finlandese, ero molto contento di poter accettare questa possibilità che mi hanno dato. Spero di poter ripagare la fiducia…
Giungi in una metropoli, Milano, e in un ambiente già collaudato.
Per me Milano è una città molto bella e giocare per una società che rappresenti una metropoli così importante in Italia mi fa solo che piacere. La dirigenza del Milano è seria ed ha obiettivi ambiziosi. L’ambiente è professionale e tutti molto disponibili. Per quanto riguardano i giocatori, ho avuto modo di notare che ci sarà una buona miscela di giovani e di uomini d’esperienza, tutti con abilità tecnica e sapere tattico e caratteristiche anche per via delle diverse nazionalità.
Su Mister Sau, invece, che idee ti sei fatto?
Quando giocavo alla Futsal Tridentina, nel 2013/14, abbiamo giocato quattro volte contro il Comelt Toniolo Milano e lui era l’allenatore. Se ancora oggi è il tecnico del Milano significa che fa bene il suo lavoro anche perché la squadra è migliorata di stagione in stagione. Ho sentito varie opinioni positive di lui e non vedo l’ora di cominciare a lavorare con il Mister e i miei nuovi compagni.
Tu sei un giocare che pensa più all’aspetto prettamente difensivo. Vero?
Sì. Penso molto alla difesa anche quando siamo in fase offensiva. Mi vedo come un giocatore che si adatta bene alle situazioni che possono capitare in campo e sono anche un soggetto che impara velocemente le indicazioni tattiche degli allenatori. E poi sono sempre in buona forma perché mi piace allenarmi bene.
Ora passiamo al pubblico di fede biancorossa. Calorosi, ma anche molto critici nei confronti di quei giocatori che non danno tutto in campo.
“Work hard, play hard“. Ovvero, non mollare mai in campo, e spero di poter portare tanti momenti di gioia ai tifosi che già nella passata stagione hanno potuto assistere ad una Milano forte ma anche sfortunata sia in campionato, nei playoff, sia nelle Final Eight di Coppa Italia.
Infine, vogliamo chiederti quali obiettivi miri nella nuova stagione.
Sono un tipo che prova sempre a migliorare, sia come giocatore, dal punto di vista tecnico, tattico che fisico, sia come uomo, quindi nello spogliatoio e nel rapporto col Mister, la società e i tifosi. Voglio dare il mio contributo affinché la squadra possa raggiungere gli obiettivi prefissati.