Con la vittoria a tavolino sul Pescara perché si è ritirato a tre giornate dal termine del campionato, il Milano conquista tre punti, ma anche i playout. Una buona notizia per il club biancorosso, ma brutta per il movimento calcio a 5 nazionale. E Mister Daniele Sau, a tal proposito, fa una riflessione lucida: “Quando una società, e quindi una squadra, si ritira dal campionato non è un bel segnale per il movimento calcio a 5. Bisognerebbe fare delle riflessioni in merito alla sostenibilità delle società e degli organici di ogni squadra in questa disciplina sportiva. Da anni affermo che il valore economico delle rose, e le spese che sostengono le società per mantenerle, appare di gran lunga superiore di quello che dovrebbe essere una situazione normale. Se ci aggiungiamo che le società non percepiscono delle entrate dai diritti TV e non riscuotono un sufficiente incasso dai biglietti venduti ad ogni partita per compensare le proprie spese, mentre dall’altra parte hanno a disposizione una rosa composta da tanti giocatori e quindi con più spese per i rimborsi, è ovvio che alla fine il bilancio è in negativo e si rischia di non poter più essere presenti nei campionati nazionali di calcio a 5″. Oltre a questa riflessione, Sau la fa anche sull’immediato futuro del suo Milano. “Per quel che ci riguarda – dice Sau -, non cambia granché. Prima giocavano sereni con la speranza di agganciare la Lazio per fare i playout, mentre ora agli spareggi ci andremo sicuramente. Vedremo che cosa accadrà alla fine e faremo il nostro bilancio stagionale”.

Foto: Daniele Sau, allenatore del Milano C5