Come vola il tempo, sembra ieri eppure… Se né andò a metà stagione nella massima serie di Futsal nazionale per motivi di lavoro. Oggi ritorna con la voglia di riprendere un discorso lasciato incompiuto, improvvisamente abbandonato nel suo bello.
Un ritorno in biancorosso. Come ti senti?
Sono felice di questo ritorno, mi sento carico nella squadra migliore della Lombardia. Un orgoglio per me e per i miei compagni.
Il Milano tutto nostrano. Un progetto che ti piace?
E’ sicuramente un progetto molto diverso dagli anni passati quello di puntare su tutti ragazzi italiani che oltretutto lavorano. Ma c’è molta qualità e sarà un gruppo coeso fino alla fine per raggiungere il miglior risultato.
Sei partito ragazzo, torni padre. Com’è cambiata la vita?
Si prima avevo la mente più sgombra ed era più facile. Adesso sono padre e un lavoro che mi porta via tanto tempo ma questo mi ha responsabilizzato sia nella vita che nello sport aiutandomi a prendere decisioni complicate e gestirle in maniera differente.
E come è cambiato Gabriele giocatore? Cosa ti aspetti da te stesso?
Dopo le esperienze in A2 e A1 col Milano scendere in serie B mi ha fatto perdere qualche motivazione e se non sei motivato al massimo non puoi rendere al cento per cento. Ritorno in A2 per dimostrare di essere ancora all’altezza e con la voglia di far ancora meglio che in passato, superare qualche record personale, aiutare e essere utile alla squadra perché conta più il noi che l’io. Voglio essere importante per questa squadra.